Questa è una domanda ricorrente, posta in diversi modi, con diverse sfumature, del tipo “qual è il migliore social network per trovare clienti“, “quale social network dovrei usare per promuovere la mia attività“, “qual è il miglior social per un’assistente virtuale?”
La risposta più semplice che mi viene è: tutti e nessuno, perché non esiste un social network preferenziale per assistenti virtuali, e tutto dipende. Soprattutto dipende da te, da come e cosa comunichi, da quali sono i tuoi obiettivi.
Per ottenere risultati devi avere una strategia, devi sapere quali sono gli obiettivi che vuoi raggiungere, perché così potrai misurare i risultati. Trovare clienti non è un obiettivo sufficientemente chiaro, è troppo generico e non è misurabile a meno che tu non chiarisca “trovare un cliente a cui fornire servizi di supporto con il blog, entro 2 mesi, su LinkedIn”. In questo modo puoi dirigere le tue energie in modo chiaro e preciso e puoi misurare i risultati.
Ma questo è un argomento molto vasto che sicuramente si presta a un altro post. Qui invece voglio rispondere alla domanda su qual è il miglior social network per un’assistente virtuale, e ti invito quindi a considerare una serie di fattori.
I Social Network non sono fatti per vendere
Questo è uno dei primi aspetti da considerare ed è sicuramente l’errore che la maggior parte delle persone fa sui social. Perché si pensa di usare i social network per farsi conoscere, per promuovere i propri servizi e quindi vendere.
Invece è importante comprendere che i social sono fatti per amplificare un messaggio. Di base, devi avere un messaggio. (Quasi) nessuno andrà sui social a cercare un’assistente virtuale, la cosa più probabile è che abbia intercettato un contenuto interessante che rispondeva ad una sua particolare esigenza, e così sia venuto a conoscenza dell’assistenza virtuale e in particolare dell’assistente virtuale che ha pubblicato il contenuto che ha risposto alla sua domanda.
Esempio: cerco come configurare il pixel di Facebook, trovo un post utile, lo leggo, mi piace, vedo altri contenuti interessanti nello stesso blog, lo seguo, mi iscrivo alla sua newsletter, continuo a ricevere contenuti interessanti, ne voglio sapere di più…e finirò per comprare quello che ha da vendere, potrebbe essere un infoprodotto o una sua consulenza.
Chi ti legge vuole imparare qualcosa, perché sa che grazie a Internet e ai Social Networks può imparare di tutto: da come preparare un ragù a come risolvere un problema matematico. I contenuti istruttivi normalmente rispondono alla domanda “Come?”
Una buona parte dei tuoi contenuti nei Social Network dovrebbe essere di questo tipo. Non è necessario che siano tuoi, anche se ti consiglio di creare il più possibile contenuti di questo tipo, ma se esaurisci tutte le riserve, puoi sempre condividere altri contenuti, come notizie da fonti autorevoli, aggiornamenti, etc., praticamente quello che viene definito content curation.
Alterna con occasionali pubblicazioni dai toni più leggeri, che per un attimo ci distraggono e magari ci fanno sorridere; e anche contenuti che ispirano le persone in qualche modo a riflettere, a cambiare le loro vite.
Conosci il tuo cliente
Chi è il tuo cliente? Come dice Seth Godin
Se parli a tutti non parli a nessuno
Questo è un altro errore che fanno le assistenti virtuali (ma non solo) agli inizi. Nel corso per assistenti virtuali ne parlo, ma capisco perfettamente che non è facile trovare una nicchia quando si è agli inizi, né decidere di comunicare solo per qualcuno escludendo qualcun altro, ma invece così si rischia di non comunicare affatto, perché nessuno si sente identificato con la tua comunicazione. Lo dice Seth, mica io, ma io sono d’accordo!
Un altro errore che si fa agli inizi è quello di individuare una categoria: avvocati, commercialisti, coach, etc. pensando che sia una nicchia. Ma finché non si individua il bisogno non coperto dalla concorrenza, o non sufficientemente coperto, non è una nicchia, è solo una categoria.
Devi iniziare dal fornire la soluzione a un problema, e poi la nicchia arriverà a te. Decidi chi vuoi aiutare e come. Per esempio i coach, anche se sono una categoria, solitamente rappresentano una buona nicchia per le assistenti virtuali che si specializzano in Web Marketing perché gestiscono molta della loro comunicazione tramite sito, blog, newsletter, usano i social per comunicare con il loro pubblico, e quindi hanno bisogno di supporto in tutte queste attività online.
Conosci i Social Network
Non tutti i Social Network sono uguali, mi pare abbastanza scontato, eppure non tutti fanno una differenza quando si tratta di comunicare, e solitamente pubblicano lo stesso post su tutti i social.
La verità è che gli utenti di Linkedin non sono gli stessi di Facebook, o di Instagram o di Pinterest. LinkedIn è il social network professionale per eccellenza ed è specifico per chi opera nel B2B, è quindi decisamente utile essere su LinkedIn con un profilo accuratamente creato.
Tuttavia, se tu vuoi aiutare artisti, fotografi, creativi, il loro canale preferenziale potrebbe essere Instagram o Pinterest.
Alla fine ciò che conta è che tu stia dove è il tuo cliente.
Io suggerisco di avere un profilo nei principali social network, ma certamente non è semplice gestire la comunicazione di 5 o più social diversi e si rischia inevitabilmente di non fare un ottimo lavoro, quindi a meno che tu non sia sicura di poterli seguire tutti in maniera eccellente, scegline uno e concentra tutte le tue energie su una piattaforma.
Conosci te stessa
Che non è una nuova versione dell’esortazione di Apollo, ma vuol dire molto semplicemente: considera la tua personalità, il tuo carattere, il formato in cui potresti meglio esprimere te stessa.
Se ti piace scrivere, allora puoi scrivere post su LinkedIn, o Medium. Se sei una gran chiacchierona, pubblica video su Facebook, Youtube, Instagram e IGTV, se ami la fotografia e la grafica, dovresti usare Instagram e Pinterest.
Trova qual è il tuo canale preferenziale anche in base alla tua personalità, non sforzarti di essere qualcosa che non sei, perché si vede, anche da remoto.
Comunica
I Social Network si chiamano social perché si tratta di interagire, instaurare relazioni, comunicare. Eppure la comunicazione in moltissimi casi è assente o lascia molto a desiderare.
Per esempio persone che ti aggiungono come contatto e poi ti chiedono di mettere un Mi piace, senza neanche salutarti. Onestamente, a cosa ti servirebbe il mio Mi Piace se non mi conosci, non ti conosco, non so di cosa ti occupi e probabilmente hai una macelleria e io sono vegetariana?
Rifletti quindi sull’importanza della comunicazione autentica da persona a persona e ricorda che la comunicazione è a due vie: non fare monologhi ma interagisci, cerca di creare conversazione e partecipare alla conversazione, frequenta i gruppi e partecipa alle discussioni che si presentano per venire a conoscenza dei “temi caldi”, ossia quelli di maggior interesse per il tuo potenziale pubblico e soprattutto rispondi alle domande che vengono poste, in questo modo ti farai conoscere, iniziando a proporti come un punto di riferimento, un’esperta nel tuo settore.
Spero di aver chiarito quali criteri utilizzare per scegliere il social network più adatto alla tua attività di assistente virtuale, fammi pure sapere nei commenti se hai altre domande!
“Alla fine ciò che conta è che tu stia dove è il tuo cliente”.
Questa frase mi ha aperto gli occhi: dove si trova il mio cliente?
Ragionando così ad alta voce analizzo la mia situazione di partenza:
Settore di riferimento: finanziario
Canale: B2C
Esperienza: abbiamo lanciato per un periodo di tempo una campagna pay per click su Facebook. I clienti interessati inserivano i propri dati, in cambio ottenevano una consulenza gratuita (consulenza che alcuni operatori forniscono a pagamento).
Domanda: Mi trovo dove sta il mio cliente ideale? Assolutamente sì, almeno così mi sembra…
Allora che cosa non funziona?: Abbiamo riscontrato che i contatti, pur essendo qualificati e in target, erano per così dire “tiepidi”… questo perché come dici tu, Mary: “I social network non sono fatti per vendere”. Risultato: i potenziali clienti non erano seriamente interessati.
L’impressione avuta è che non stessero dando la giusta importanza a ciò che stavano facendo, come se il tutto fosse appiattito su un’unica dimensione leggera di intrattenimento: pubblicare un selfie, mettere un like, richiedere una consulenza finanziaria, postare un messaggio, condividere un video…
La nostra attenzione si è allora spostata da Facebook a Google e in effetti la situazione è migliorata. Infatti abbiamo avuto l’impressione che fosse cambiata la percezione del nostro messaggio da parte del potenziale cliente. Dalla dimensione ludica e di intrattenimento di Facebook, dove mentre ti diverti puoi incappare anche in messaggi di altro genere che possono risolverti un problema, a un canale dove andare in modo mirato alla ricerca della soluzione del dilemma che ti assilla.
Alla fine, in questo modo, abbiamo migliorato la situazione, ma resta aperta la domanda: quale social frequentano i miei potenziali clienti? Stiamo studiando… e con lo studio, a questa domanda se ne è affiancata un’altra: in quale contesto si inserisce meglio il mio prodotto? Abbiamo capito che il nostro prodotto forse non era così a proprio agio in un contesto “easy” come quello di Facebbok.
“… se tu vuoi aiutare artisti, fotografi, creativi, il loro canale preferenziale potrebbe essere Instagram o Pinterest”. Grazie Mary per lo spunto, indispensabile per una neofita come me, è sicuramente di importanza fondamentale che io rifletta su questi elementi nel momento in cui inizierò ad ampliare la mia offerta affacciandomi su settori diversi dall’attuale.
E poi: “Comunica”
Altra parolina magica che in effetti dà i suoi frutti, perché contattando il nostro potenziale cliente, ascoltandolo e interagendo con lui, nel tempo, lo abbiamo visto tornato spontaneamente, si è fidelizzato, ci ha segnalato ad altri suoi conoscenti che avevano la stessa esigenza.
Grazie Mary per i continui spunti di riflessione che ci aiutano a crescere.
Grazie Melissa,
Effettivamente alcuni prodotti in generale non si prestano alla vendita sui social. Probabilmente la maggior parte delle persone comprerebbe un rossetto, un paio di scarpe, qualcosa che sa che può eventualmente restituire, ma un prodotto che ha a che fare con scelte più impegnative non lo compri facilmente né sui social, né in generale.
Quindi altra parola magica sarebbe “nurture”: fai entrare i lead in un funnel, fornisci informazioni importanti, aiutali, e poi se e quando saranno pronti acquisteranno 🙂
Grazie mille! Ora devo ragionare su come trasformarlo in azioni concrete. In effetti in questo modo si contribuisce a creare anche un cliente più consapevole, forse più propenso alla fidelizzazione, e meno disposto a rivolgersi altrove.
Ciao Mary, grazie per questo post.
Ho deciso di diventare assistente virtuale e sto compiendo tutti gli step necessari in tal senso, ho fatto il sito, mi sono informata a livello fiscale, etc. Cosa mi manca? Esatto, i clienti. Non so bene dove trovarne ma non so nemmeno bene dove siano.
Non sono una amante dei social, ho solo Youtube dato che gli altri non li trovo adatti a me nemmeno come utente.
Bene, ora le strade sono tre:
– apro un canale YT, cosa che però mi sento di escludere, dato che fare i video è qualcosa che mi mette fortemente a disagio
-battezzo un altro social, vincendo le mie resistenze al riguardo
-cerco di utilizzare solo la SEO e il blog come modo per farmi trovare dai miei clienti.
Quindi quello che vorrei chiederti è: se dovessi decidere di non utilizzare i social, sarebbe realistico credere di farmi trovare dai clienti solo con il blog o sarebbe una cosa così lunga e difficile da realizzare che conviene lasciare perdere?
Grazie, saluti