In questo articolo ti aiuterò a capire quando è necessario aprire la partita iva per fare l’assistente virtuale e quali adempimenti normativi dovrai percorrere per essere in regola agli occhi del fisco
Sono certa che se stai leggendo questo articolo hai deciso (o sei in procinto di farlo) di metterti in proprio e diventare freelancer. Vorresti avviare la tua personale attività economica offrendo sul web le tue numerose competenze lavorative.
Hai deciso di diventare un’Assistente Virtuale. Questa nuova figura professionale, già nota nei Paesi Anglosassoni, si sta diffondendo a macchia d’olio anche nel nostro Bel Paese ed affonda le sue radici grazie all’uso esponenziale del web.
Come è possibile avviare un’attività di Assistente Virtuale?
Lo start up della tua nuova professione rappresenta una fase delicata ed il primo passo da fare è rivolgerti ad un Dottore Commercialista esperto in attività online, con cui poter analizzare la tua posizione soggettiva di partenza e pianificare la creazione della tua nuova attività.
Se non conosci un fiscalista esperto del tuo settore, sarò ben lieta di aiutarti io stessa ma non senza aver fatto una dovuta presentazione.
Quando è il momento giusto per aprire la Partita Iva?
Parto immediatamente col dirti che non esistono limiti di reddito oltre cui è necessario aprire la partita iva per risultare in regola col fisco. Se lo leggi sul web ti avviso già che è una bufala. Non esiste alcun riferimento normativo in cui è possibile leggere che si è obbligati ad aprire la partita iva superati i 5 mila euro di reddito l’anno.
Per alcuni soggetti come i Professionisti iscritti agli Albi professionali, l’apertura della partita iva è un obbligo di legge anche solo per una prestazione.
Per altri soggetti, l’apertura della partita iva non è obbligatoria ma verrà richiesta solo al verificarsi di determinate condizioni. Condizioni derivanti dall’interpretazione di tre articoli del codice civile ( 2082, 2222, 2229) e da consuetudini e prassi consolidatesi nel tempo.
Te le riporto qui di seguito:
- stabile organizzazione
- continuità della tua attività
- professionalità
Cosa significa tutto questo?
Il tuo nuovo lavoro di Assistente Virtuale da svolgere online, per essere soggetto ad adempimenti di natura formale, dovrà prevedere un costante flusso di operazioni da cui trarne un lucro ed essere svolto in maniera professionale ed abituale. La professionalità è data dalla ricorrenza con cui svolgi la tua attività, che dovrà essere abituale ed organizzata.
Quindi se vorrai svolgere la tua professione di assistente virtuale in maniera abituale e professionale, sarai obbligata ad aprire una tua posizione iva.
Se vuoi saperne di più ed approfondire questo aspetto tecnico, puoi scaricare il mio e-book gratuito “Tutto quello che devi sapere per metterti in proprio e risparmiare i tuoi soldi”
Aprire la Partita Iva per fare l’assistente virtuale e scegliere il regime fiscale più adatto a te
Hai capito che è il momento di regolarizzare la tua attività di assistente virtuale per risultare in regola col fisco ed anche più professionale e credibile agli occhi dei clienti che sceglieranno i tuoi servizi online.
La scelta del codice Ateco con cui esercitare la tua professione è la seconda fase da affrontare in questo percorso di avvio della tua professione e stabilisce l’attività principale che svolgerai online.
Non esiste un codice Ateco univoco per la figura dell’assistente virtuale dato che possiede numerose competenze trasversali. In tal caso dovrai stabilire su quale attività presumi di essere più redditizia.
La tersa fase da compiere è la scelta del regime fiscale più appropriato alla tua attività ed alle tue caratteristiche soggettive. Oggi è possibile scegliere il regime fiscale forfettario che, in base a determinate caratteristiche di partenza, potrà garantirti una tassazione annuale del 5%.
L’aspetto previdenziale dell’Assistente virtuale
La quarta fase da affrontare in questo processo di avvio della regolarizzazione della tua nuova professione riguarda l’aspetto previdenziale.
L’assistente virtuale è una delle figure professionali non dotate di autonoma cassa previdenziale e per tale motivo sarai obbligata ad iscriverti alla Gestione Separata Inps.
Tale contribuzione INPS è calcolata sui compensi che riceverai annualmente e l’aliquota da applicare può variare in base alle tue caratteristiche soggettive. Per esempio, se stai svolgendo la tua professione di assistente virtuale e contemporaneamente sei anche dipendente, potresti versare un’aliquota ridotta.
Spero che questo report di informazioni fiscali e previdenziali ti sia stato utile a comprendere meglio come affrontare l’avvio della tua professione di assistente virtuale.