Una delle motivazioni che mi ha spinto a diventare assistente virtuale è stata l’esigenza di trovare un buon equilibrio tra lavoro e famiglia. Avendo bimbi piccoli sentivo la necessità di combinare la mia agenda lavorativa con le loro esigenze.
Probabilmente mi capisci se ti parlo di:
- influenze e virus intestinali – dall’asilo nido in poi.. (per fortuna si riducono col passare degli anni ma i primi anni di nido o materna sono spesso un incubo continuo..)
- scioperi a scuola – a cui purtroppo siamo abituate
- ponti festivi – che le scuole rispettano mentre la maggior parte degli uffici e fabbriche no
E vogliamo parlare dei tre lunghi mesi di vacanze estive? E i centri estivi? Tra l’altro in alcuni piccoli paesi, in Agosto i centri estivi vengono attivati solo se si raggiunge un numero sufficiente di bambini.
Lo capisco… mi rendo conto che in Agosto il pubblico è ridotto ai minimi termini. Ma se una persona ha la “sfortuna” di lavorare in un’azienda che non chiude mai e non ha nonni disponibili, cosa deve fare?
Certo, c’è chi si alterna con il papà o i nonni, se ci sono. Oppure si può devolvere una parte di stipendio a una baby-sitter fidata, sempre che ne trovi una disponibile in Agosto..
La società dove lavoravo come dipendente, uno spedizioniere internazionale, a parte i “giorni rossi” di calendario, non chiudeva mai. Ci alternavamo con ferie e ponti ma eravamo tutte mamme con figli in età scolare, quindi a volte si accontentava una e altre volte un’altra.
Inoltre, io posso ritenermi fortunata perché da quando sono nati i miei bimbi, ho avuto sempre i nonni super disponibili, che appena sapevano che i bimbi erano malati, si facevano 40 km tra andata e ritorno per venire ad accudirli a casa nostra mentre io e mio marito eravamo a lavorare.
Tutta l’estate sono sempre stati pronti a portarli con loro al mare e in montagna, quindi ribadisco.. davvero fortunata!!
Ma questo voleva dire trascorrere l’estate “senza bimbi” vedendoli solo nel fine settimana. Per carità, dovevo solo essere grata di poter contare su un aiuto di questo tipo, ma non era questo che volevo dalla mia vita di mamma.
Lavorare in proprio come assistente virtuale mi ha dato l’opportunità di trovare il giusto equilibrio tra lavoro e famiglia.
Sì, perché ad essere sincera.. anche se come famiglia ce lo fossimo potuto permettere, non avrei mai voluto rimanere a casa per occuparmi dei figli mentre mio marito andava a lavorare per mantenerci tutti. Non ho mai voluto dipendere da nessuno economicamente.
Le mie esigenze erano chiare:
- Continuare a lavorare facendo qualcosa che mi piace e che mi aiuta a crescere a livello personale e professionale
- Riuscire ad essere presente nella vita dei miei figli non solo per occuparmi delle loro esigenze “fisiche” ma anche e soprattutto di quelle “emotive”
- Gestire tutti gli impegni godendomi le giornate senza rischiare l’esaurimento nervoso
Il mio lavoro come assistente virtuale mi permette di fare tutte queste cose.
Se ti dovessi riassumere la mia giornata lavorativa tipo, sarei in difficoltà perché in realtà non ne esiste una unica. Ne esistono tante a seconda del periodo dell’anno e del bollettino sanitario familiare. E questo per me riassume tutto il work-life balance di cui avevo bisogno.
Ho una giornata tipica versione “anno scolastico”, che si adegua a orari di scuola, palestra, piscina, etc…
Un’altra versione “bimbi malati”, con relative ore impreviste di attesa dalla pediatra.
Una versione “ponti festivi e vacanze di Pasque e Natale”, quando i bimbi si svegliano più tardi.
Una per la stagione estiva “bimbi al mare” o “bimbi in montagna”, e in questo caso spesso mi trasferisco proprio insieme a loro e adeguo di conseguenza tutta l’agenda.
Borsa col laptop e blocco appunti sempre pronti, per ogni occasione!
Se capita un accumulo di impegni imprevisti durante la giornata, può essere che mi ritrovo a finire il lavoro prima di andare a dormire alla sera. Ma non mi pesa per niente. Perché ad esempio… ho potuto accompagnare mio figlio in piscina e salutarlo dal vetro mentre mi faceva vedere orgoglioso i suoi tuffi. Oppure sono riuscita a godermi lo shopping con mia figlia in un giorno infrasettimanale evitando così il caos del sabato pomeriggio.
Il mio lavoro mi piace, molto. Sia per il tipo di clienti con cui lavoro, che per le attività che svolgo e sì.. anche per la flessibilità che mi regala!
Ovviamente questa flessibilità va gestita con tanta disciplina e questo dipende da me. Ma è un’opportunità fantastica, non solo perché mi permette di risparmiare su costi di centri estivi e baby-sitter ma soprattutto perché mi consente di trovare quell’equilibrio tra lavoro e famiglia necessario per vivere serenamente il mio ruolo di donna e mamma.
Non è solo quando sono piccoli che hanno bisogno di noi.. anche quando entrano nell’adolescenza ad esempio… momento delicatissimo! Lo sto vivendo proprio in questo periodo con la mia primogenita e ti assicuro che ogni giorno che passa ringrazio di poter essere presente e disponibile.
Oltre ai miei bimbi, per buona parte dell’anno mi occupo anche della mia mamma, ultraottantenne (è un po’ come avere un’altra bimba ) Anche in questo caso la flessibilità del mio lavoro è utilissima!
Tu come vivi il tuo ruolo di mamma? C’è qualcosa che vorresti cambiare?